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mercoledì 19 marzo 2014

Perrotta a Centorizzonti - sabato 22 marzo


Mario Perrotta in scena con Italiani Cìncali
Vincitore del premio Ubu 2013, l’'attore porta in scena storie di emigrazione a Cavaso del Tomba. Sabato 22 marzo per Centorizzonti.                                                                     

Mario Perrotta, vincitore del prestigioso premio Ubu 2013 come miglior attore, sarà a Cavaso del Tomba sabato 22 marzo per proporre il suo racconto teatrale sulle vicende dell’emigrazione italiana in Belgio. Nella Sala Consiliare del Comune (inizio alle ore 21), Centorizzonti approda con la sesta tappa di un grand tour che entra ed esce dai teatri, per arrivare ai luoghi della vita sociale e produttiva, come nei siti del patrimonio artistico, disegnando una mappa che attraversa 10 comuni della Pedemontana Trevigiana.

Nel suo spettacolo, scritto a quattro mani con Nicola Bonazzi, Perrotta combina una grande capacità affabulatoria al rigore storico e documentale: per raccontare la storia dell’emigrazione italiana nelle miniere di carbone in Belgio, l’attore leccese ha condotto un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, anche attraverso l’ascolto di molti testimoni. La narrazione è condotta da con passo lieve e senza trucchi scenici, rivela le tante microstorie che filtrano dalle lettere di chi è partito e di chi è rimasto a casa – sulla soglia – ad attendere quel marito o quel padre da troppo tempo lontano.
Un lavoro “in presa diretta” che è confluito in oltre 150 ore di registrazioni audio e video e ha permesso di scoprire e riscoprire pagine ancora poco esplorate della nostra storia recente: «Quasi un anno di testimonianze – racconta Perrotta -  un anno di memorie rispolverate a fatica. Ho preso la macchina e ho girato senza un luogo preciso dove andare, eppure il Sud è tutto uguale, non hai bisogno di sapere dove qualcuno ha preso le valigie ed è partito: basta entrare in un bar della provincia e chiedere. Negli archivi pubblici e privati ho trovato invece lettere, diari salvati per miracolo, ma loro non avevano più nulla: ho bruciato tutto - mi ha confessato qualcuno - meglio dimenticare. Non la penso esattamente così ma accetto la loro posizione di esuli perenni, di zingari della memoria, senza una terra da chiamare “casa”». Zingari, o meglio cìncali, come credevano di essere chiamati gli italiani emigrati in Svizzera: pare, invece, che fosse una storpiatura di cinq, “cinque”, nel linguaggio degli emigranti padani che giocavano a morra.
Una Storia ingombrante e dimenticata che Perrotta porta in scena, nello spettacolo prodotto da Compagnia Teatro Dell’Argine.

Allo spettacolo si affianca la mostra Emigrazione Trevigiana e Veneta nel Mondo, promossa dal Comune di Cavaso con il Fondo Archivio Storico Trevigiano. Nella sala assemblee del Municipio la mostra è visitabile sabato 22 (ore16-20) e domenica 23 marzo (10-12 e 15-20). Centorizzonti amplifica l’indagine storica e documentale con l’emozione del teatro, capace di rendere vivo il ricordo e approfondire lo sguardo sulle vicende dell’emigrazione che hanno segnato Cavaso del Tomba. «Bastano alcuni dati – spiega l’assessore alla Cultura Gianni Ceccato – per rendersi conto dell’ampiezza del fenomeno: nel 1911 su una popolazione di 3900 abitanti si contavano 642 emigrati, dal 1946 al 1954 furano rilasciati 992 passaporti. Molti sono rientrati, molti altri sono rimasti, diventando talvolta protagonisti di storie fortunate: è il caso ad esempio della famiglia di John Dal Broi, attuale sindaco di Griffith in Australia».


Ingresso allo spettacolo: 13 euro, ridotto 10 euro.

Prenotazioni  biglietti e carnet  ECHIDNA
cell 3409446568 www.echidnacultura.it 


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Redazione del CorrieredelWeb.it

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