CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Cinema e Teatro

Cerca nel blog

lunedì 25 maggio 2015

I Dodici Violoncellisti dei Berliner Philarmoniker chiudono Lugano Festival - 2 giugno ore 20.30

Martedì 2 giugno 2015
Lugano, Palazzo dei Congressi

DODICI VIOLONCELLI 
DA BERLINO A LUGANO FESTIVAL

La prima sezione di Lugano Festival 2015 si conclude martedì 2 giugno al Palazzo dei Congressi con i Dodici Violoncellisti dei Berliner Philharmoniker, un singolare complesso nato nel 1972 in seno alla celebre orchestra tedesca e divenuto nel tempo ambasciatore culturale della città di Berlino.

Vario e godibilissimo il programma, che scorre da Bach ai tanghi di Piazzolla, passando per le romantiche Waldszenen di Schumann e che rende omaggio a Parigi con una serie di pagine firmate da  Jean Françaix, Vincent Scotto, Henri Bourtayre e Hubert Giraud.

Gran finale all'insegna dell'originalità per la prima parte di Lugano Festival, in attesa della partenza di una nuova edizione del Progetto Martha Argerich. 

Ospiti al Palazzo dei Congressi saranno i Dodici Violoncellisti dei Berliner Philharmonilker: un complesso a dir poco inconsueto, che vide la luce ben quarantatré anni fa, in occasione di una produzione radiofonica di Hymnus – il celebre brano di Julius Klengel per dodici violoncelli. 

Da allora il cammino dei Dodici è stato costellato di grandi successi, grazie alla versatilità dei componenti, che hanno scelto di eseguire, certamente, opere di autori contemporanei scritte espressamente per loro, ma anche di avventurarsi nel mare magnum delle trascrizioni, visitando i repertori più diversi. Dal barocco al jazz, dal tango argentino alla chanson francese, i programmi dei loro concerti si segnalano per la piacevole varietà che, unita al sublime virtuosismo di questi eccezionali musicisti, rende ogni loro apparizione un appuntamento imperdibile.

Se ne sono accorte anche le più alte autorità federali tedesche, che spesso li hanno voluti con sé nelle visite di Stato, in qualità di ambasciatori della città di Berlino. 
 
Tra i compositori viventi che hanno scritto per Die 12 Cellisten der Berliner Philharmoniker spiccano Boris Blacher, Jean Françaix, Iannis Xenakis, Wolfgang Rihm, Brett Dean, Wilhelm Kaise-Lindemann, Frangis Ali-Sade, Christian Jost, Kaija Saariaho e Tan Dun.

Di Françaix, a Lugano sarà presentata Aubade, del 1974, accanto ad altre pagine di autori francesi, ispirate ai mille volti della città di Parigi: Sous les ponts de Paris di Vincent Scotto, Fleur de Paris di Henri Bourtayre (scritta a ridosso della conclusione del secondo conflitto mondiale), Sous le ciel de Paris di Hubert Giraud. 

Non mancheranno però anche i grandi classici, come il Concerto Brandeburghese n. 6 di Bach, le pianistiche Waldszenen di Schumann e la struggente Pavane di Fauré. Finale intriso di nostalgia e di energia con una serie di tanghi dell'argentino Astor Piazzolla.

Appuntamento alle 20.30 al Palazzo dei Congressi di Lugano
Il concerto è realizzato grazie a Corriere del Ticino.

Martedì 2 giugno 2015, ore 20.30

Lugano, Palazzo dei Congressi

Die 12 Cellisten der Berliner Philharmoniker
 
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Allegro dal Concerto Brandeburghese n. 6 in si bemolle maggiore, BWV 1051 (1721)

Robert Schumann (1810-1856)
da Waldszenen (Scene della foresta), op. 82 (1849)
arrangiamento di Ludwig Quandt
Eintritt (Entrata)
Jäger auf der Lauer (Cacciatore in agguato)
Einsame Blumen (Fiori solitari)
Verrufene Stelle (Luogo maledetto)
Jagdlied (Canzone di caccia)
Abschied (Addio)

Jean Françaix (1912-1997)
Aubade (Mattinata) per dodici violoncelli (1974)

Gabriel Fauré (1845-1924)
Pavane in fa diesis minore, op. 50 (1887)
arrangiamento di Wilhelm Kaiser-Lindemann

Vincent Scotto (1874-1952)
Sous les ponts de Paris (Sotto i ponti di Parigi) (1913)

Henri Bourtayre (1915-2009)
Fleur de Paris (Fiore di Parigi) (1944)

Hubert Giraud (1920*)
Sous le ciel de Paris (Sotto il cielo di Parigi) (1951)

Astor Piazzolla (1921-1992)
Tanghi


Die 12 Cellisten der Berliner Philharmoniker
I Dodici Violoncellisti dei Berliner Philharmoniker sono un'istituzione musicale rinomata a livello internazionale. Nel 1972 una produzione radiofonica di Hymnus – il celebre brano di Julius Klengel per dodici violoncelli – diede l'avvio alla fondazione di questo complesso solistico dall'inedito organico, caratterizzato da qualità virtuosistiche che conquistarono rapidamente il pubblico di tutto il mondo. 

L'inebriante pienezza sonora dei dodici violoncelli si è man mano colorata del fascino di un repertorio insolitamente vasto: dalla classica al jazz, dal tango all'avanguardia, creando una mescolanza di timbri unica e ricca di sfaccettature. Con l'alternanza di serietà e umorismo, profondità e leggerezza, i Dodici sono inoltre riusciti a conquistarsi pubblici di tutti i tipi e di tutte le età. 

Tra i compositori che hanno creato opere ad hoc per l'ensemble si annoverano Boris Blacher, Jean Françaix, Iannis Xenakis, Wolfgang Rihm, Brett Dean, Wilhelm Kaise-Lindemann, Frangis Ali-Sade, Christian Jost, Kaija Saariaho e Tan Dun. Il complesso, in qualità di «ambasciatore di Berlino», ha accompagnato il presidente della Repubblica Federale Tedesca in diverse visite di Stato. I dischi dei Dodici Violoncellisti si trovano regolarmente nelle classifiche dei più venduti del genere classico, e nel corso degli anni la critica li ha gratificati con svariati riconoscimenti.

Nota al programma
Non esiste una classifica precisa, forse anche perché sarebbe impossibile. Ma con una confortante serie di dati alla mano si può tranquillamente affermare che Parigi è la città più cantata di tutto il mondo: più di New York – che comunque compare nei titoli di non poche canzoni – più di Berlino e più di qualsiasi altra capitale politica o culturale. 

Al punto che potrebbero essere anche le canzoni a contribuire nel disegnare – attraversando epoche e gusti – il ritratto complessivo della Ville Lumière: a partire dai ponti (che per Vincent Scotto di giorno appaiono idilliaci ma di notte sono gli alberghi dei diseredati), passando per i fiori (che, in un vero e proprio inno alla liberazione, per Henri Bourtayre segnano il ritorno alla vita gioiosa) e arrivando infine al cielo (quello sotto cui camminavano gli amanti e i filosofi di Hubert Giraud, interpretati nel pieno della bohème esistenzialista da voci memorabili quali Juliette Gréco ed Édith Piaf).

Anche Gabriel Fauré, nello scrivere la celebre Pavane, voleva espressamente omaggiare una bellezza parigina. Non si trattava però di amenità architettoniche o naturalistiche, ma di una donna in carne ed ossa: la contessa Elisabeth Greffulhe, imbattibile per eleganza e leggiadria, nonché sostenitrice (per quasi un secolo!) delle arti francesi.

A Parigi Robert Schumann non c'è invece mai stato, anche se – nel 1838 – era determinatissimo a recarvisi per avvicinare alcuni degli artisti che più amava. Fu solo l'intervento dell'adorata fidanzata Clara a dirottarlo verso Vienna, poco prima che la loro relazione sfociasse nell'agognato matrimonio. Evento cui seguirono diversi anni di serenità e di piena vena creativa per Robert, che nella forma dei cicli pianistici – come le naturalistiche Waldszenen – lasciò confluire molta della sua innovativa e romanticissima poetica.

Nemmeno Johann Sebastian Bach si recò mai a Parigi, ma questo, dal punto di vista della storia della musica, conta poco: chiunque e in qualunque parte del mondo abbia voluto fare il compositore dopo di lui, difficilmente ha potuto prescindere dalla sua lezione. Un'importanza che forse lo stesso Bach – ritenuto piuttosto démodé dai suoi coevi – difficilmente avrebbe potuto immaginare. Come difficilmente avrebbe immaginato che quella particolare formazione orchestrale cui dedicò il Sesto Concerto Brandeburghese – piuttosto scura, se si considera la totale assenza di strumenti dalla tessitura di soprano – sarebbe valsa come antesignana alla novecentesca orchestra di violoncelli.

E proprio qui si arriva a Jean Français, tornando nel contempo a Parigi, in quanto il compositore francese fu tra i primi a fornire materiale musicale – con Aubade, nel 1974 – all'originale formazione appena nata in seno ai Berliner Philharmoniker: i Dodici Violoncellisti.

Biglietti
I categoria Fr 60 / 50
II categoria Fr 50 / 40
III categoria Fr 35 / 30
IV categoria Fr 25 / 20
 
Riduzioni per studenti, apprendisti, Corriere del Ticino CdT Club Card e beneficiari AVS e AI. 
Prevendita presso tutti i punti Ticket Corner (uffici postali, Manor, stazioni FFS) e online su www.ticketcorner.com
I biglietti sono inoltre in vendita la sera dei concerti dalle ore 19 presso le casse del Palazzo dei Congressi,  tel.+41 (0) 91 923 31 20

Info:
Tel. +41 (0) 58 866 48 30
lunedì, martedì, giovedì ore 14-17.30
www.luganofestival.ch

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *