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martedì 22 febbraio 2011

GABRIELE VACIS TORNA A SCHIO PER PRESENTARE IL NUOVO DOCU-FILM: “LA PAURA SICURA”

“La raccolta di duecento e più interviste in giro per l’Italia non ci sono servite a contare quanti italiani hanno paura del buio o degli stranieri. Ci servono a capire che tutta questa storia della paura e della sicurezza ha a che fare con la filosofia, con la bellezza e non con la polizia e le galere”. Così Gabriele Vacis, apprezzato maestro della scena teatrale italiana e già interprete della vita culturale scledense, presenta, in prima regionale, venerdì 25 febbraio al Teatro Astra di Schio, il suo ultimo film documentario che partendo da una ricognizione sulle paure degli italiani approda alla “bellezza”, come unico antidoto possibile alla complessità del presente.
Gabriele Vacis, direttore artistico del progetto “La Paura SiCura”, ha costruito idealmente e materialmente un viaggio nelle paure e nel coraggio degli italiani, attraversando nel 2010 le città di Montegranaro, Settimo Torinese, Ravenna, Schio, Genova e Catania.
In questa impresa il regista ha raccolto quasi 300 racconti attraverso l’”ascolto” delle molte persone intervistate, quale metodo d’indagine dalle potenzialità straordinarie, che “aiuta a capire attraverso le storie“, che si fanno dialogo intimo tra bambini, giovani, adulti e anziani.
Un giro d’Italia in 6 tappe, da nord a sud, che nell’aprile 2010 è stato ospitato dalla Fondazione Teatro Civico e dall’amministrazione comunale di Schio, dove Gabriele Vacis ha incontrato i ragazzi del laboratorio teatrale Campus Company, alcuni ospiti del centro di pronta accoglienza Casa Bakhita e alcuni cittadini scledensi che hanno raccontato qualcosa di importante di sé. Nella cittadina scledense il regista si è avvalso di alcune riprese all’interno del cantiere del Teatro Civico.
L’intento del progetto è quindi quello di offrire una chiave di lettura alla necessità - sempre più pressante - di “sicurezza”, dall’altro di raccontare, dialogando con giovani, adulti e anziani, le paure del presente: da quelle più intime, esistenziali e adolescenziali di tanti ragazzi; a quelle derivanti dai mutamenti che le nostre città grandi, medie e piccole hanno affrontato in questi anni; a quelle, drammatiche, del degrado e della criminalità diffusa e organizzata.
Ma da questa indagine è emerso che la paura può trovare risposte nelle risorse che l’individuo scova nel proprio bagaglio personale, culturale e di relazione. Essa può essere superata o razionalizzata se, nel contesto sociale, la comunità mette in campo come antidoti le azioni positive dei soggetti istituzionali, delle famiglie, dei presidi educativi e sociali. Ad affermare come, “in un tempo di democrazia delle emozioni, il cinema, la televisione, internet possono essere strumenti formidabili di rassicurazione e possono servire a consolare, ad incoraggiare piuttosto che a spaventare”.

“La paura siCura” è un progetto presentato dal FISU Forum Italiano Sicurezza Urbana, associazione di comuni, province e regioni italiane volte a promuovere nuove pratiche di sensibilizzazione nei confronti dei temi della sicurezza urbana e in coproduzione con Inteatro, centro internazionale di ricerca teatrale. Il docu-film risultato del progetto, dopo la presentazione a Roma lo scorso 15 ottobre, è stato proiettato in molte città italiane in occasione della 3^ manifestazione nazionale “100 città per la sicurezza”.

La Fondazione Teatro Civico di Schio promuove la proiezione del docu-film venerdì 25 febbraio, presso il Teatro Astra di Schio, alle ore 21.00. L’ingresso è libero. Per ulteriori informazioni rivolgersi al numero verde 800 601171.



GABRIELE VACIS presenta
LA PAURA SICURA
da un’idea del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana
prodotto da FISU e INTEATRO
produzione esecutiva
VELIA PAPA in collaborazione con ANTONIA SPALIVIERO

1 commento:

  1. che film! L'altra sera a Schio commozione e divertimento. Film d'impegno ma scorrevole e appassionante. Alla fine tutti avevano gli occhi lucidi. La cosa bella è che il linguaggio, cinematograficamente, è assolutamente nuovo. Una meccanica semplissima eppure semplicissima: un uovo di colombo questi primissimi piani su fondo bianco che permettono di far dialogare persone lontanissime tra loro. Alla fine Gabriele Vacis il regista dice che ha realizzato un suo desideriio, quello di far dialogare una ragazza di Schio con un ragazzo di Catania e che questa, forse è l'unica strada per salvarci, noi del nord e loro del sud. Per il momento al cinema Vacis è riuscito a farlo accader.
    Grazie.
    Aspa

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