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martedì 22 febbraio 2011

Teatro periferico. Antonia Pozzi: per troppa vita che ho nel sangue

Teatro Comunale di Cassano Valcuvia (Va)

Stagione 2011 – Teatro e Letteratura

Direzione artistica Promoarte – Teatro Periferico

Sabato 26 febbraio 2011

Ore 21.00

Teatro Comunale

Via IV Novembre, 4

Cassano Valcuvia (Va)

Ingresso 5 euro

Info e prenotazioni: 3341185848 – 0332995519

info@teatroperiferico.it - www.teatroperiferico.it


Antonia Pozzi:

per troppa vita che ho nel sangue

(primo studio)

di e con Elisabetta Vergani

musiche originali dal vivo Filippo Fanò

(Farneto Teatro – Milano)


"per troppa vita che ho nel sangue tremo nel vasto inverno" scriveva Antonia Pozzi, poetessa milanese morta suicida nel 1938, una delle voci più alte della poesia del '900europeo, la cui fortuna e notorietà però è di recente acquisizione. Risale, infatti, alla fine degli anni '80 con la pubblicazione degli inediti e poi con il convegno a lei dedicato nel 2008 dall'Università Statale di Milano, a settanta anni dalla morte.

Nel Teatro Comunale di Cassano Valcuvia, all'interno della rassegna Teatro e Letteratura, andrà in scena un reading teatrale composto da parole, suoni dal vivo e suggestive immagini fotografiche d'epoca.

Antonia Pozzi, oltre che poeta, era un'eccellente fotografa. La sua vibrante e palpitante anima poetica si riflette anche nelle fotografie che tanto raccontano di lei, dei luoghi da lei amati e frequentati, il suo rapporto con Milano, con la periferia alle porte della città-piazzale Corvetto, via dei Cinquecento, Porto di mare- soggetti anche della sua ultima produzione poetica, Pasturo, la Valsassina, le sue "madri montagne", la Zelada, il Ticino, Bereguardo.




L'attrice e regista Elisabetta Vergani, della compagnia milanese Farneto Teatro, motiva così l'origine e lo sviluppo di questo impegnativo lavoro teatrale e musicale dedicato alla Pozzi:

restituire un corpo alla voce della sua poesia, per tanto tempo così misconosciuta, riconoscerla e riconoscersi in questo atto, ci appare ora, appassionante e necessario.

"Avvicinarsi a piccoli passi, rispettando il tabù, preparati a strappare ai morti il loro segreto non senza pena. La confessione della nostra pena, da lì dovremmo cominciare".

Cito questa frase di Christa Wolf, altra grande mia predilezione e sorella d'elezione, di cui nel mio percorso artistico ho messo in scena due suoi romanzi -Cassandra e Medea- perché essa esprime in modo esatto l'atteggiamento con cui mi accingo a interpretare sulla scena la vicenda umana e artistica di Antonia.

Avvicinarmi a piccoli passi, insieme al pianista e compositore Filippo Fanò da anni mio insostituibile e prezioso compagno nella comune ricerca teatrale e musicale, facendoci accompagnare anche da altri musicisti per creare una sorta di melologo: l'opera poetica, le lettere, i diari della Pozzi andranno a comporre la drammaturgia lessicale che dialogherà con la partitura musicale.

Parole, suoni e immagini. Antonia, oltre che poeta, era un'eccellente fotografa. La sua vibrante e palpitante anima poetica si riflette anche nelle fotografie che tanto raccontano di lei, dei luoghi da lei amati e frequentati, il suo rapporto con Milano, con la periferia alle porte della città-piazzale Corvetto, via dei Cinquecento, Porto di mare- soggetti anche della sua ultima produzione poetica, Pasturo, la Valsassina, le sue "madri montagne", la Zelada, il Ticino, Bereguardo.

Scrive la Pozzi in una lettera ad un amico: "….perché non per astratto ragionamento, ma per un'esperienza che brucia attraverso tutta la mia vita…io credo alla poesia. E vivo della poesia come le vene vivono del sangue. Io so che cosa vuol dire raccogliere negli occhi tutta l'anima delle cose e le povere cose…. sentire mute sorelle al nostro dolore ".

Dare un nome e una casa all'anima di tutte le cose anche quelle impalpabili, effimere che fluttuano nell'aria, restituire un corpo alla voce della sua poesia, per tanto tempo così misconosciuta, riconoscerla e riconoscersi in questo atto, mi appare ora, grazie ad Antonia, appassionante e necessario.

Elisabetta Vergani – Farneto Teatro




Il prossimo appuntamento della rassegna "Teatro e Letteratura", organizzata da Promoarte - Teatro periferico sarà:

Olmo il soldato.

Da La bicicletta nella Resistenza, a cura di F. Giannatoni e I. Paolucci
Di e con Betty Colombo

regia Betty Colombo Arteatro (Cazzago Brabbia - VA)

Domenica 6 marzo, h17.00

Iniziativa legata all'evento "Bici & Mimose".

In occasione della gara di Coppa del Mondo di ciclismo femminile, Trofeo Binda 2011

INFORMAZIONI PER LA STAMPA:

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