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lunedì 21 novembre 2011

NIENTE STORIE: ASCANIO CELESTINI “PRO PATRIA” TORNA SUL PALCOSCENICO DI VICENZA

“I morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune, non temono i processi. I morti perché non possono finire in galera, gli ergastolani perché dalla galera non escono più”. Morti ed ergastolani personaggi di una storia comune: che, nelle parole di Ascanio Celestini, si trasforma in un nuovo viaggio della coscienza civile, questa volta ripensando alle tappe e agli uomini che hanno portato alla nascita dell’Italia. Con “PRO PATRIA - Senza prigioni, senza processi”, l’attore e autore romano torna sul palcoscenico del Teatro Astra di Vicenza in prima regionale venerdì 25 novembre (ore 21), con il suo ultimo monologo, nuovo appuntamento per il cartellone di contemporaneo NIENTE STORIE 2011-2012.

E già nell’attesa si decreta il primo successo di Celestini all’Astra, dove l’attore è andato in scena con tutti i suoi lavori fino all’applaudissimo “La pecora nera”: sono infatti disponibili solamente gli ultimi 15 posti in sala, acquistabili con la formula carnet.
Sono ancora disponibili, invece, i biglietti per l’appuntamento successivo di NIENTE STORIE, “Il Signor di Pourceaugnac” (3 dicembre) messo in scena da Punta Corsara, giovanissima compagnia di Scampia nata su impulso del Teatro delle Albe.

Artista poliedrico, autore e interprete teatrale ma anche firma per Einaudi, Donzelli e Fandango, protagonista televisivo in “Parla con me” e regista cinematografico (“La pecora nera” è stato presentato alla 67.ma Mostra del Cinema di Venezia) in “PRO PATRIA” Ascanio Celestini s’incammina all’interno di un racconto di cento minuti in uno spazio di due metri per due. Alle sue spalle, un fondale con alcune immagini, ritagli di giornali e manifesti di uno spettacolo. In scena un palco di metallo è anche un piccolo prato artificiale sul quale si assiste alla prova per un discorso; un banchetto rosso è posizionato tra palco verde e fondale bianco.
Due musiche accompagnano la narrazione, un brano surf e una variazione di Chopin su un’aria di Bellini. Sono cinque i personaggi che popolano “PRO PATRIA”: un narratore che parla in prima persona; due padri, uno di sangue e uno ideale; due abitanti della prigione - un secondino detto l’intoccabile, padrone concreto della vita del carcere -, e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora.
È infatti il carcere il luogo scenico nel quale si sviluppa l’azione. Ascanio Celestini immagina le parole di un detenuto che sta scrivendo un discorso importante, nel quale cerca di rimettere insieme i pezzi della propria storia, ma anche di una formazione politica avvenuta in cella attraverso i tre libri che l'istituzione carceraria gli permette di consultare. Chiede perciò aiuto a Mazzini, un Mazzini silenzioso e sconfitto.
“Chi ruba una mela finisce in galera anche se molti pensano che rubare una mela è un reato da poco - scrive Celestini -. E chi ruba due mele? Chi ne ruba cento? Quando il furto della mela diventa un reato? C’è un limite? C’entra con la qualità della mela? La legge è uguale per tutti e i giudici non si mettono a contare le mele. La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta”.

Ascanio Celestini, attore e drammaturgo, ma anche regista cinematografico e scrittore, è uno dei maggiori esponenti della seconda generazione del teatro di narrazione. Il suo lavoro è stato riconosciuto con i più importanti premi teatrali, tra cui il Premio Ubu speciale 2002 e il Premio Ubu 2005 per lo spettacolo “Scemo di guerra” come Nuovo testo italiano.

Per lo spettacolo di Ascanio Celestini sono ancora disponibili 15 posti, acquistabili esclusivamente nella formula carnet: al costo di 50 euro (42 ridotto), gli spettatori potranno assistere, oltre a “PRO PATRIA”, anche ai lavori di La Piccionaia-I Carrara, César Brie, Mario Perrotta


Ascanio Celestini
PRO PATRIA - SENZA PRIGIONI, SENZA PROCESSI
di e con Ascanio Celestini
suono Andrea Pesce
una produzione FABBRICA – in coproduzione con Teatro Stabile dell’Umbria

Quand’è che l’avete capito che era finita, Mazzini?
Quando finisce la rivoluzione?
Finisce a Roma nel ’49 con la fine della repubblica?
O con le insurrezioni degli anni ’50?
Con le impiccagioni e le fucilazioni di Belfiore che faranno guadagnare a Francesco Giuseppe il soprannome dell’impiccatore?
Con l’insurrezione di Milano del ’53?
Qualche migliaio di uomini che assaltano caserme e posti di guardia e sperano nella diserzione dei soldati ungheresi che invece non ci pensano proprio.
Alla fine vengono giustiziati in 16.
Quella volta Marx scrisse che la rivoluzione è come la poesia, non si fa su commissione.
Quando è che avete pensato “siamo sconfitti”, Mazzini?


La stagione NIENTE STORIE 2011-2012 è curata da La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile di Innovazione per l’Assessorato alla cultura del Comune di Vicenza anche con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Fondazione Antonveneta e Askoll.


Informazioni per il pubblico
Ufficio Teatro Astra NUOVA SEDE - Stradella Barche 5 Tel. 0444 323725 - info@teatroastra.it
www.piccionaia.org

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