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lunedì 10 marzo 2014

DALL'INDIGNAZIONE DI CAMILLA CEDERNA ALLA MALA DEL BRENTA, PASSANDO PER ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: AL TEATRO A L'AVOGARIA LA SCENA DRAMMATURGICA CONTEMPORANEA

Al via, martedì prossimo , 11 marzo  2014, a Venezia, la rassegna de "I martedì dell'Avogaria" con lo spettacolo "Nostra Italia del Miracolo" con Maura Pettorusso
DALL'INDIGNAZIONE DI CAMILLA CEDERNA ALLA MALA DEL BRENTA, PASSANDO PER ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: AL TEATRO A L'AVOGARIA LA SCENA DRAMMATURGICA CONTEMPORANEA

Sette incontri organizzati dall'Associazione Teatro a l'Avogaria che fino al 22 aprile 2014 propone alcuni fra gli spettacoli più interessanti della nuova scena drammaturgica nazionale
Dall'indignazione di Camilla Cederna alla Mala del Brenta, passando per Alice nel paese delle Meraviglie. Ritornano a Venezia  i "Martedí dell'Avogaria", rassegna teatrale che presenta sette fra gli spettacoli più interessanti della nuova scena drammaturgica nazionale. 
Un ciclo che prende il via, martedì 11 marzo 2014, presso lo storico Teatro dell'Avogaria, Venezia, Dorsoduro 1607, Corte Zappa, ore 21.00, con "Nostra Italia del Miracolo" di Giulio Costa con Maura Pettorusso.
 
"Tutto m'indigna oggi, il processo di decomposizione sociale che attraversa il nostro Paese, il cinismo sprezzante dei nostri uomini politici. Da noi il nemico primo della libertà è il potere. Guai a chi perde la capacità di indignarsi. Chi non ha sdegno non ha ingegno". Queste  parole di Camilla Cederna, giornalista di costume e società dal fascismo in avanti, sono il punto di partenza di un insolito giro d'Italia fatto di tappe marginali, incontri imprevedibili, scalate e volate improvvise, in quell'eterno presente che fa da luogo comune all'articolo di giornale e al palcoscenico.  

Dalla guerra alla Liberazione, dal boom economico agli anni di piombo, dalle televisioni commerciali alle piogge acide, Camilla Cederna ci racconta una società che cambia a velocità impressionante; col suo occhio attento la registra, la descrive, la svela, attraverso immagini vivissime, spiazzanti e incredibilmente reali. E con un'ironia pungente e quanto mai scontata lascia affiorare qualcosa di più profondo, concreto e universale: l'Italia. O meglio, l'italiano. Quello che corre sfrenatamente verso il gradino più alto, una volta. Quello che raccatta i suoi entusiasmi, si rimbocca le maniche e torna al gradino più basso, oggi. Una contro storia d'Italia a suon di freddure e battute folgoranti.
Martedì 18 marzo 2014 invece è di scena "Comma 212" della compagnia H2O non potabile. L'espressione "comma 22" (catch 22) è entrata nel gergo inglese a simboleggiare una situazione paradossale senza soluzione. Lo spettacolo presenta una società futuribile in cui ogni bene pubblico è monetizzato. L'unica soluzione per chi voglia sfuggire a questa logica della privatizzazione più sfrenata è rappresentata da un paradosso estremo. Da comma 22 a comma 212: 212° Fahrenheith infatti è la temperatura a cui l'acqua giunge ad ebollizione. 
"Malabrenta", 25 marzo 2014, di Giorgio Sangati con Giacomo Rossetto, vincitore del 2° Premio OFF 2011 del Teatro Stabile del Veneto, racconta la storia di una della più potenti organizzazioni criminali del Nord Italia dal dopoguerra, "la mala del Brenta". A parte la mente, il carismatico Felice, i protagonisti sono giovani semplici, sfuggiti a un destino in fabbrica, abituati al "tasi sempre". Semplice è anche il protagonista di "Malabrenta", tanto da non avere neanche un nome, un gregario, uno di cui non si ricorderà nessuno. Il suo racconto ricostruisce l'intero percorso dell'organizzazione con gli occhi di chi ha segato sbarre, di chi ha sparato in testa, di chi ha maneggiato lingotti d'oro, di chi è finito in carcere e c'è tutt'ora. Malabrenta, sia chiaro, è solo un'ipotesi, una storia inventata, ma inventata a metà: tutti i riferimenti a cose e persone potrebbero non essere casuali. E' un tentativo di dare pensieri e corpo ad una vicenda ancora poco chiara che racconta la deriva morale di una regione distante dai riflettori.
Aprile, martedì 1, si apre con "Sospiro d'anima" di Aida Talliente e Davide Cej.
Lo spettacolo nasce dopo un lungo ed intenso periodo di incontri con Rosa Cantoni, una delle più anziane partigiane della città di Udine, nata nel 1913. Una storia non comune, che abbraccia buona parte del secolo scorso. Ascoltando le sue parole si diventa silenziosi spettatori di tutto ciò che si è consumato nel corso del tormentato '900. Ci si muove in mezzo a volti, vicende e luoghi, in mezzo a continue guerre, scoperte, invenzioni straordinarie ed orrori. 
Un classico del fantastico rivisitato dalla compagnia Macelleria Ettore. Martedì 8 aprile  "Alice delle meraviglie ", un viaggio nel tempo attraverso il capolavoro di Lewis Carrolldentro noi stessi alla ricerca di un'identità possibile tra dentro e fuori, grande e piccolo, sogno e realtà. Alice si meraviglia di se stessa, ci mostra lo scarto tra quello che siamo e l'immagine che abbiamo di noi. Messi davanti a uno specchio, ci scopriamo troppo grandi o troppo piccoli per i nostri sogni. Cadiamo - spinti dalla curiosità di specchiarci nell'altro - anche a costo di perderci. Dentro le identità di Alice, l'interprete, Maura Pettorusso, indaga sulle vicissitudini del proprio percorso artistico. 
Si prosegue martedì 15 aprile 2014 con "L'aiutante di Brusek", scritto da Carlo Cenini, diretto e interpretato da Stefano Detassis.  Il protagonista del monologo si chiama Giorgio Valmarana ed è l'aiutante di uno scienziato, il Brušek del titolo. Brušek non è mai presente in scena ed è impegnato nella ricerca di una pomata in grado di cicatrizzare e riparare qualsiasi tipo di ferita o amputazione da arma da taglio. Valmarana riceve da Brušek dei pacchi postali contenenti le cavie (sempre invisibili, ma si deduce che si tratta di gatti) e varie confezioni di pomate non riuscite. Le pomate non riuscite hanno altri effetti rispetto a quello cicatrizzante, giudicati comunque commerciabili e pubblicizzati in surreali spot accompagnati da frenetiche immagini video. Durante i suoi esperimenti Valmarana parla di Brušek, degli effetti delle pomate, delle cavie, dei felini in generale, e della sua improbabile famiglia. Ad un certo punto Valmarana scopre che Brušek è morto da tempo, testando un'arma batteriologica. Lentamente lo spettatore può essere colto dal dubbio che Valmarana sia impazzito a furia di testare pomate, e che Brušek sia solo una delle sue allucinazioni. Una parabola amara sulla follia e sul ruolo scomodo che gioca nella società contemporanea.
Il ciclo si conclude, martedì 22 aprile 2014, con "Bim, Bum Bang!, Commedia leggera sulla leggerezza delle armi" di e con Elena Vanni, spettacolo vincitore del prestigioso premio Lidia Petroni nel 2010. Una vicenda dai toni grotteschi, surreali e paradossali, che parla della secolare tradizione dell'industria delle armi prodotte nella Val Trompia sin dai tempi dei romani. Da qui l'ispirazione per raccontare la storia di un armaiolo della valle, "un uomo che odora di soldi, luoghi comuni e lati oscuri", e di una pistola "che sa di essere una leggenda, che rappresenta il fascino che le armi esercitano su di noi".
L'Associazione Teatro a l'Avogaria, nasce nel 1969 dalla passione e dalla tenacia di Giovanni Poli, già fondatore del Teatro Universitario Cà Foscari di Venezia, e dagli esordi si pone come laboratorio di ricerca che coniuga un metodo d'improvvisazione teatrale tra la Commedia dell'Arte e le Teorie dell'Avanguardia. In più di quarant'anni di attività ha prodotto oltre sessanta spettacoli tra cui la "Commedia degli Zanni" rappresentata con successo sui più importanti palcoscenici internazionali. Riconosciuta come uno dei centri di formazione professionale di riferimento nel Triveneto, ogni anno organizza corsi, dedicati ad appassionati e professionisti, su discipline quali recitazione, Commedia dell'Arte, dizione, storia del teatro, canto, tecnica dell'interpretazione.
Gli spettacoli della Rassegna "I Martedì all'Avogaria", ore 21.00, su prenotazione telefonica ai numeri 0410991967-335372889 , avogaria@gmail.com

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